lunedì 10 dicembre 2012

Ho fatto 13!....(E mangio le panelle di ceci)




Se volete avere un’idea di come ci si sta preparando al natale in questo nostro Paese , allora fate un giro presso uno dei tanti mercatini dell’usato sorti negli ultimi anni nelle nostre città. Se non fosse che viviamo in un ‘epoca di totale incertezza, confusione e sbandamento  verrebbe quasi da pensare che ci siamo (finalmente!)  rinsaviti e puntiamo tutti sull’ecologico, con grande soddisfazione di madre terra.  Cosi non è., purtroppo. Sono ben altri i motivi che ci spingono in questi luoghi.
Venerdì pomeriggio faccio un salto in un mercatino non lontano da casa,. Non ho alcun problema a dire che ci vado: per l’ecologista che è in me , perché si trova di tutto di più - dal cappello della nonna, alla terrina in ceramica che cercavi da tempo -  e perché, non da ultimo si risparmia dando vita a vecchie cose (ma anche nuovissime! ). Un paradiso per la sottoscritta che si perde tra le corsie  ricche di ninnoli vari,  pentole , giocattoli, mobilia demodé e libri, tanti libri. 
Mentre il maritozzo passava in rassegna tutti gli LP del secolo in corso -  (what’s LP ? Long Play per le nuovissime generazioni che mi leggono, trattasi di vinile di lunga sonata. Un piatto nero con solchi concentrici che  messo su uno strumento chiamato  giradischi, produceva musica )  -  io, dall' ’altra parte dei locali notavo una fila crescere. Pensavo fosse la cassa e invece…la gran folla con buste, bustoni, carrelli pieni di ogni che attendeva di essere ricevuta per la valutazione.. Qui si può portare di tutto. Tutto  è diviso per genere merce e viene valutato e concordato un prezzo che al momento della vendita  viene diviso tra ex proprietario e negozio. Tutto ciò a meno che di ricevere un rifiuto. Dall’altra parte del bancone, “il selezionatore de noantri” : sciarpetta al collo e R moscia., decide le sorti della prossima moda pret a porter . “No tesovo, questa non te la posso pvopvio pvendeve. Andava tve anni fa ( mi faccio sorgere un dubbio: ma se è tutto vintage qui???) -, non la vendevei” aggiunge. E’ evidente che un suo si o un suo no valgono tanto per chi confida anche in pochi euro di guadagno. Le espressioni sui volti parlano chiaro: niente merce, niente party e avanti il prossimo. La coda si scioglie ma già nuovi clienti attendono di essere ricevuti numeretto alla mano. E si ricomincia.

Rifletto  e non poco su uno spaccato di vita dei giorni nostri. Su quanto la dice lunga ritrovarsi qui, su quanta speranza è riposta in chi vende le proprie cose per andare avanti,  Su come ci si ingegna per  provvedere a qualche regalo per Natale, poco importa se  di seconda mano .  Una signora  alle mie spalle esclama a gran voce: “Ah bello, famme un prezzo bono che questo è puro cascmi e mi marito ce teneva tanto”.. Il maritozzo mi recupera  che è orario di chiusura: mi sento fortunata, no meglio , come se fossi la persona più ricca del mondo  e avessi fatto tredici e tra le mani stringo  qualche porcellana da forno .


Cosa vi occorre
600 gr di farina di ceci
Olio evo
Sale
Prezzemolo
Alcune gocce di limone

Come procedere
Sciogliere la farina di ceci in acqua salata e lasciare andare a fuoco dolce, girando spesso con una paletta di legno e sempre nello stesso senso. Dovete evitare si formino grumi. Quando il composto è pronto , spezzettate grossolanamente il prezzemolo. E girate ancora un po’. Preparate una padella e portate ad alta temperatura l’olio per friggere .Con l’aiuto di un cucchiaio formate delle quenelle e lasciate friggere per qualche minuto. Scolatele su carta assorbente e servite con qualche goccia di limone.. Tipiche della sicilia occidentale, andrebbero fritte anche nello strutto e  mangiate ancora calde dentro il pane caldo tagliato a metà.


39 commenti:

  1. Scusa l'ignoranza, ma la farina di ceci si vende già fatta?

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    1. Ciao Ata, si certo! La trovi un pò dapperttutto e nei grandi supermercati.
      a presto
      fulvia

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  2. In realtà, a Palermo, patria delle panelle, questa specie di polenta si fa raffreddare in un contenitore, poi si taglia a fettine e poi si friggono... Però la tua idea è davvero forte e la proverò! :)

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    1. Ciao Stefania,
      è vero ma la ricetta me l'ha passata un'amica e mi sono fidata. Il risultato non è magari come l'originale, che sarà squisito, ma anche questa versione merita. grazie per essere passata.
      a presto

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  3. E' un periodo nero...prima si andava in questi mercatini per trovare il vintage..per sfizio...oggi ci si va per necessità..
    Mi piace molto questa ricetta..mai assaggiate le panelle..
    Buona giornata !

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  4. Le panelle... Grazie Fulvia, per un attimo mi hai portata a Palermo... Mercato di Ballarò, dove le ho assaggiate la prima volta un paio di anni fa.
    Buona settimana!

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    1. meritano in questa versione come quella originale!
      a presto

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  5. già, chi vende le proprie cose per andare avanti...grandi le tue parole oggi, fortunato chi è ricco dentro, come te, sono sicura che non si sentirà povero mai. La povertà più brutta è quella dell'animo e della testa, per il resto ci si può arrangiare al mercatino. Brava Fulvia, una felice giornata

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    1. Cara Eleonora, sapessi quanta tristezza e speranza insieme ho letto su quei volti...spesso , troppo spesso, dimentichiamo le fortune che ci circondano
      a presto

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  6. Cara.. che post molto vero e profondo. Ci sarebbe davvero da riflettere su questo.. anche io ci vado, perchè trovo ogni tanto 'pezzi curiosi', che parlano di vite che non conoscevo. Sarà perchè sono archeologa e amo gli 'oggetti parlanti'.. ma trovo che ci sia tanto da scoprire in quei posti. Mi fa tenerezza leggere di quella coda.. mi fa male, al contempo. Non so dove andremo a finire, se nemmeno le nostre cose valgono più per andare avanti.. e mai posso capire quelle persone come in questo periodo. Un abbraccio forte e complimenti per queste panelle. Devo provarle, così sogno la Sicilia.. che non ho visto mai. Un bacione!

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    1. Ciao Ely mi ha preso una tristezza che non ti dico e credimi più per quelle espressioni disperate che per tutta la miriade di oggetti indesiderati!
      a presto

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  7. Mamma mia che roba questo mercato.. da me non ci sono, o almeno io non ne ho visti ma sono una testimonianza seria del nostro tempo..
    Ti bacio cara, la farina di ceci a me piace molto nei salati, brava:) :*

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  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  9. Carissima, mi e' piaciuto molto il post.. Pensa che io sono tra quelle che avvalorano le cose di una volta.. Pero' davvero che Tristesse questo progresso (o regresso) dei ns. Tempi..
    Le panelle? Un bellisdimo ricordo di infanzia! Vivevo a Palermo e il pranzo era spesso costituito da pane e panelle! Ma, con questa tua ricetta, ci voglio provare !

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    1. ciao Vaty sono contenta di saperti dalla sponda del riciclo!
      a presto

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  10. Bhè....se mi fai le panelle non posso che aggiungerti anch'io al blog roll, brava! Continua così!

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  11. troppo simpatico questo post, non sapevo esistessero questi posti a Roma, sfiziose le panelle, un abbraccio SILVIA

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  12. Sono stata a un mercatino proprio lo scorso weekend, sfidando un vento gelido.
    Credo che qualche panella avrebbe senz'altro scaldato un pò... :)

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  13. Cara Fulvia, nell'ultimo periodo ci sto riflettendo pure troppo visto che a casa non navughiamo nell'oro in questo periodo ...
    Adoro le panelle, però non le ho mai fatte! :D
    Baci

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    1. Ciao Dani, mi spiace! Coraggio che i periodi no li abbiamo tutti!

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  14. cqui ce ne sono tanti di negozietti del'usato ma non sono così fiscali :P!! che meraviglia le panelle!!! un abbraccio

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  15. quì in Sicilia il procedimento per le panelle è diverso ma sono sicura che anche così sono buonissime

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    1. Ciao Alba, lo so ma come dicevo a stefania qualche commento più su, questa ricetta me l'ha passata un'amica e non ho verificato quanto fosse originale. Sono però ugualmente buone
      a presto

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  16. Ciao Fulvia! anche io vado spesso nei mercatini dell'usato, qui da noi ce ne sono moltissimi...e sai quante cose usate ma anche nuove si trovano? E non mi vergogno a dire nemmeno io che se c'è qualcosa che mi piace lo compro eccome! E libri...a bizzeffe! Dò il giro a quelle cose che le persone mettono in vendita con tanta cura e anche speranza in effetti per molti...
    Buone le panelle di ceci, complimenti!
    Mari

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  17. Ciao tesoro, io le adoro le panelle!!!! Grazie di essere passata da me! Un bascio

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  18. Non le conoscevo con il nome di panelle, ma son sicura che mi piacerebbero un sacco visto che adoro la farinata e la cecina. Grazie per l'idea :-) Un bacione!

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  19. Bellissimo post Fulvia (e buone anche le panelle di ceci)! Penso che i brutti periodi a volte servono a farci riscoprire l'importanza di certi valori. Il riciclo, il riutilizzare o il ridare nuova vita a ciò che un tempo avremmo buttato. Mi dispiace che ci siano così tante persone che ci sono arrivate per difficoltà economiche, questo sì. Siamo fortunate, hai ragione. In questi giorni di freddo intenso il mio pensiero va sempre ai senzatetto...e mi viene un groppo in gola. Ti abbraccio tesoro e buona giornata

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  20. Ciao, grazie di essere passata da me, ricambio con piacere.
    Adoro la Sicilia, e appena posso ci vado, e ancora mi ricordo un'aperitivo con pane e panelle gustato a Trapani davanti al mare, favoloso!!!
    Mi segno la tua ricetta e appena mi viene la voglia di friggere le faccio, chiudo gli occhi e mi immagino di essere ancora là!!!
    A presto
    Carla

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  21. il mio parere... semplice: fame, queste foto sucitano appetito anche appena dopo pranzo, credo sia un complimento :)

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  22. Ciao Carla, ho visto che in comune abbiamo un libro importante nelle nostre vetrine e poi il tuo blog è decisamente ricco.
    grazie a presto
    fulvia

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  23. Conosco questi mercatini e si trovano tante cose interessanti. Questa ricetta la segno mi piace :) Rosalba

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  24. SAI CHE le panelle sono paleMMitane,verooooo''''' le adoro!

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  25. Non ho mai assaggiato le panelle, ma mi ispirano un sacco!
    Buone feste :D

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